Il recente arresto di un badante, omicida reo confesso, induce a riflettere sull’importanza della fiducia nei rapporti obbligatori.
Lo scorso 24 agosto Mario Eutizia ha confessato di aver ucciso 4 anziani cui faceva da badante tra la Campania e il Lazio. È drammaticamente evidente quindi che la fiducia riposta nelle persone, specie nei rapporti obbligatori, sia un argomento delicato che invita a una profonda riflessione. La fiducia, infatti, dovrebbe essere determinata dalla reputazione che a sua volta deve essere documentata e verificata.
Nell’instaurare un rapporto collaborativo con chiunque è necessario chiedersi quale sia la sua reputazione. Se alla richiesta del rating reputazionale il soggetto rifiuta, deve scattare naturalmente un segnale di allarme. Sul punto va ricordata la dichiarazione del comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, generale Arturo Guarino, intervistato da Adnkronos il 10 gennaio 2020 riguardo il rating reputazionale: «Ogni elemento che porta trasparenza nel mercato, migliora la fiducia e rende più sicuro tutto il sistema».
Oggi le reti relazionali supportate dalla tecnologia dei social sono un collegamento continuo con il mondo, permettono ai soggetti di scambiare informazioni in tempi brevissimi, ma tutto questo non contempla affatto il verificare la reputazione, che continua invece a basarsi su percezioni personali. Invece oggi è disponibile per tutti la users community Crop News che unisce tecnologia e persone che collaborano, per verificare oggettivamente la reputazione grazie ad un algoritmo «umanizzato» (trasparente, inclusivo e imparziale) che determina il rating reputazionale di ciascuno. Si tratta di un cambiamento di rotta nella valutazione di individui e organizzazioni che implica la «volontarietà di mettersi in gioco» favorendo così una catena virtuosa.
Vogliamo affidare i nostri cari a qualcuno? O mettere la nostra vita nelle mani di un chirurgo per un delicato intervento? Oppure sapere con chi veramente stiamo avviando una società? Chiediamogli il rating reputazionale previsto da «Italia Virtute», strategia nazionale di qualificazione reputazionale digitalizzata, documentata, verificata e tracciabile. Perché la fiducia è una cosa seria, molto seria.
By Redazione (Monia Straccia)