La truffa delle finte assicurazioni online

Ben 222 siti oscurati e 74 persone coinvolte.

Ci sono volute perquisizioni e sequestri di materiale informatico per oscurare 222 siti che offrivano assicurazioni online, ma senza averne i requisiti e le autorizzazioni: una maxitruffa ai danni di ignari consumatori che alla fine si sono ritrovati sprovvisti di coperture assicurative, dopo aver pagato le relative polizze.

Questa maxi-operazione di pulizia sul web è stata condotta dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, che sta eseguendo i provvedimenti nei confronti di persone fisiche responsabili di truffe online, con le quali sono stati raggirati centinaia di cittadini ai quali sono state vendute delle false polizze assicurative. “Gli utenti, convinti di sottoscrivere assicurazioni vantaggiose per le proprie autovetture, le proprie case o i propri natanti, si sono in realtà ritrovati senza alcuna copertura assicurativa”, spiega la Procura di Milano dando notizia dell’esito dell’indagine.
Ma come facevano questi siti truffaldini ad attirare l’attenzione dei consumatori? Per trarre in inganno gli utenti che si imbattevano nei siti, utilizzavano in modo indebito i loghi delle più famose compagnie di assicurazione operanti in Italia, addirittura fornendo l’indicazione di un numero RUI (Registro Unico degli Intermediari assicurativi) ovviamente contraffatto e funzionale al raggiro. Moltissime le persone coinvolte nell’indagine, che – ricordano ancora gli inquirenti – è stata realizzata “con la collaborazione attiva dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni)”. Oltre l’oscuramento dei portali, sono state identificate 74 persone e sono state eseguite perquisizioni nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili del reato di esercizio abusivo dell’attività di intermediazione assicurativa e truffa aggravata.
Ecco l’ennesimo esempio di come il web possa diventare una vera trappola, finché tutti non saranno messi in grado di comprovare con documenti reali e oggettivi la propria reputazione. In attesa dell’auspicata diffusione del rating reputazionale, come vedete, il “pacco” è sempre dietro l’angolo, a distanza di mouse.