Il Rating Reputazionale digitalizzato, documentato e tracciabile

Siamo gli unici a misurare la reputazione incontrovertibile, oggettiva e verificabile Anzitutto chiariamo quando la reputazione è incontrovertibile. L’enciclopedia Treccani così definisce il termine: “incontrovertìbile agg. [comp. di in-2 e controvertibile]. – Che non può essere oggetto di controversia, che non si può mettere in dubbio o in discussione: dati di fatto, argomenti, prove i.; diritto incontrovertibile. ◆ Avv. incontrovertibilménte, in modo incontrovertibile, senza possibilità di discussione: questo dimostra incontrovertibilmente la nostra buona fede.”. Per George Stigler, economista, “La reputazione è una parola che denota la persistenza della qualità, e la reputazione pretende un prezzo (o obbliga ad una penalità), in quanto economizza sulla ricerca” (nel senso che si può prescindere da una ricerca – e dai suoi costi – se la reputazione del soggetto ricercato è incontrovertibile)”. Insomma, effettivamente è incontrovertibile la reputazione che si basa sui certificati e i documenti che concorrono alla determinazione del Rating Reputazionale. Conseguentemente sono inutili le investigazioni sul soggetto ricercato con evidente risparmio dei costi correlati a dette investigazioni (giocoforza lacunose in quanto i certificati pubblici sono disponibili solo con il consenso dell’interessato) e con drastico abbattimento degli errori correlati alla risk intelligence (es. WORLD CHECK). Il Rating Reputazionale Digitalizzato, Documentato e Tracciabile è un codice composto da 5 sezioni, che permette sia analisi e classificazioni sintetiche, sia di avere informazioni dettagliate e certe su onestà, abilità, competenze e meriti di una controparte, sia fisica che giuridica. In sintesi, misura il grado di fiducia meritato da una persona o da un’organizzazione (azienda o ente). Il Rating Reputazionale – completo di certificati pubblici e documenti verificati necessari alla sua elaborazione – è articolato in 5 valori (sintetizzati in tre lettere e due numeri), ciascuno inerente un’area specifica dell’esistenza e carriera di individui, aziende ed enti: “penale”, “fiscale”, “civile”, “studi e formazione”, “lavoro e impegno civile”. Per le lettere i punteggi partono dal valore A e si sottraggono punti fino ad arrivare al massimo a Z, mentre per le categorie numeriche i punteggi si sommano tendendo al valore 100. Il Rating di un neonato sarebbe quindi A-A-A-0-0 mentre il miglior Rating di un individuo è A-A-A-100-100 e di un azienda/ente A-A-A-100 (in quanto non opera la valutazione per l’area studi e formazione. Ad esempio ecco il rating del Sig. Verdi, A-C-B-71-62 Penale: A A Fiscale: C C Civile: B B Studi e formazione: 71 71 Lavoro e impegno civile: 62 62 In pratica, il Rating Reputazionale in maniera oggettiva misura la reputazione a 360 gradi di aziende, enti e individui e aumenta la sicurezza collettiva. Fa questo grazie a un algoritmo proprietario che prende in considerazione solamente le informazioni presenti in documenti e certificati. Il Rating Reputazionale non ha nulla a che fare né con la schedatura World Check (che secondo alcune istituzioni avviene in spregio alla normativa europea sul trattamento dei dati) né con la web reputation: non valutiamo informazioni da Internet per determinare la reputazione. Le sezioni del Rating sono elaborate autonomamente assegnando a ogni fatto un “peso” (punteggio) proporzionale all’entità del fatto stesso. Ogni categoria di fatti è caratterizzata da una specifica unità di misura. Ad esempio, nel “penale” contano gli anni di detenzione e/o la pena pecuniaria, nel “fiscale” l’ammontare dell’insolvenza e negli “studi e formazione” i voti o il numero di pubblicazioni su riviste specializzate. Il Rating Reputazionale è indipendente, perché non influenzato da alcun gruppo o potere, incorruttibile, perché frutto di un calcolo, certo, perché derivato unicamente da documenti originali prodotti dagli interessati (nessun problema di privacy), infallibile, perché determinato dall’algoritmo, dinamico, perché aggiornato in tempo reale (entro 30 giorni dal fatto che ne determina il possibile cambiamento), autorevole, perché ispirato dal Codice della Reputazione Universale sul modello della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo promossa dalle Nazioni Unite, che definisce i principi etici e regolamentari su cui si fonda il Codice, e validato dal Comitato Etico Mondiale che presidia la coerenza del rating con i principi etici del Codice e ne garantisce affidabilità e uniformità a livello internazionale attraverso specifiche note-paese, verificabile, perché sottoposto a “controllo pubblico diffuso”. Mevaluate Holding Ltd è proprietaria dell’algoritmo che elabora il Rating Reputazionale. I “pesi” sono verificati e convalidati periodicamente dal Worldwide Ethics Committee MEVALUATE HOLDING composto da filosofi ed esperti di diritto internazionale (il presidente emerito della Corte Costituzionale, prof. Giuseppe Tesauro, ne è stato “advisor for international law” fino alla sua scomparsa il 6 luglio 2021). La funzione del Comitato Etico Mondiale è proprio quella di garantire imparzialità ed equilibrio di valutazione da parte dell’algoritmo, nel rispetto dei principi affermati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Si tratta dunque di un algoritmo umanizzato, cioè trasparente, inclusivo e imparziale, che è in linea con la legge sull’Intelligenza Artificiale approvata dal Parlamento Europeo che prevede una sorta di corsia preferenziale per le AI allevate in Europa, quindi con big data prodotti all’interno della nostra società. L’obiettivo – legittimato sia dagli artt. 6, comma 1, lettere a) e b) (Liceità del trattamento), 9 (Trattamento di categorie particolari di dati personali) e 10 (Trattamento dei dati personali relativi a condanne penali e reati) GDPR, sia dalla Ordinanza Corte di Cassazione, I^ Sezione Civile, n. 28358/2023, del 10 ottobre 2023  – è quello di valorizzare abilità, competenze, meriti e onestà, e al contempo finalmente far perdere l’anonimato a illeciti e inadempimenti, in conformità all’art. 85 GDPR (Trattamento e libertà di espressione e di informazione), determinando l’aumento della sicurezza collettiva e la deflazione del contenzioso, straordinariamente elevato in Italia e considerato elemento frenante dello sviluppo. L’algoritmo tiene conto anche di un “effetto memoria” o perdóno, grazie al quale per alcune categorie di fatti il trascorrere del tempo riduce il punteggio applicato ai fini del calcolo; ad esempio, una condanna penale comminata un anno fa non determina lo stesso punteggio di quella comminata dieci anni fa. Questo “effetto memoria” non si attiva in caso di recidiva dell’imputato. Tutte le modalità di calcolo del Rating Reputazionale sono spiegate nel Codice della Reputazione Universale che recepisce le osservazioni di un autorevole gruppo di ricerca coordinato da PwC Advisory SpA che ha riscontrato il consenso di numerose istituzioni pubbliche. L’algoritmo tiene conto anche … Continue reading Il Rating Reputazionale digitalizzato, documentato e tracciabile